Storia della Confraternita della SS. Annunziata di Rigoroso.
A cura di Enrico Furno e Daniele Picollo. (1994).
Ci troviamo, in questo caso, di fronte al risultato di una ricerca condotta sul passato del sodalizio. Gli elementi raccolti sono stati ricavati sia da contributi storiografici già disponibili, sia da note cronachistiche edite, sia da materiale archivistico. Non si tratta di un dettagliato profilo della storia della Confraternita, ma, piuttosto, di una raccolta organica di quanto reperito (a partire dal 1582 fino ai giorni nostri). L’esposizione degli elementi riguardanti più propriamente la storia della Confraternita della SS. Annunziata di Rigoroso è preceduta da una introduzione generale sulla storia delle Confraternite ed è seguita da alcune brevissime indicazioni circa la storia delle cappe e da brani, relativi alle Confraternite, di Giovanni Paolo II, di Giovanni XXIII, e del card. Siri.
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L’istituto delle Comunaglie. I compascui. Le Comunaglie di Rigoroso ed il comitato degli Usi Civici.
A cura di Enrico Furno, Stefania Pezzan e Daniele Picollo. (1995).
Le attenzioni, con questa pubblicazione, sono rivolte ad un’istituzione antichissima, addirittura millenaria: le comunaglie.
A Rigoroso tale istituto è da alcuni anni gestito dal Comitato degli Usi Civici che, fino ad oggi, si è assunto l’onere di distribuire equamente fra tutti gli abitanti del nostro paese il legname disponibile nelle comunaglie.
La ricerca risulta divisa in due parti: nella prima si presenta uno scritto del 1904 dell’Avv. Gaetano Poggi (illustre cittadino di Rigoroso) ” I compasqui in Liguria. Dalla tavola di bronzo (117 a.C.) al Codice Civile italiano Art.682.” Si tratta di una memoria difensiva presentata alla Corte d’Appello di Casale nella Causa fra il Comune di Mignanego ed il Comune di Fiaccone (Fraconalto). La decisione di riportare interamente la memoria giuridica è data dall’importanza delle informazioni di natura storica presenti in ogni pagina: per questo motivo non si ritenuto di eliminare la parte riguardante esclusivamente Mignanego e Fraconalto.
La seconda parte si occupa, invece, delle origini, della storia e della natura giuridica del Comitato degli Usi Civici di Rigoroso nonché‚ della legislazione vigente in tema di Usi Civici.
Gli usi civici rappresentano un complesso di diritti poco conosciuti, ma tutt’ora di grande rilievo in agricoltura. Numerose collettività, in ogni parte del territorio nazionale, sono caratterizzate dal diritto che spetta a ciascuno dei loro componenti, di godere di determinati terreni, utilizzandoli come pascoli, come seminativi, per tagliare legna, oppure per esercitarvi caccia o pesca, o anche per estrarre pietra e carbone, o farne altri usi.
Questi diritti hanno attualmente il nome di usi civici: usi perché‚ il loro contenuto è limitato al godimento (con esclusione della disposizione); civici, perché‚ i soggetti ne sono titolari in quanto appartenenti alla collettività (uti cives).
Non esiste una definizione legale degli usi civici. Il concetto corrente è opera della dottrina giuridica, la quale, fondandosi sull’art. 1 della legge 16 aprile 1927 n° 1766 (sul riordinamento degli usi civici) è giunta alla conclusione che sono usi civici e diritti di godimento promiscuo le forme di utilizzazione collettiva del suolo agrario spettanti a Comuni, Frazioni, Università agrarie e altre simili associazioni di utenti.
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Il Circolo
A cura di Ezio Repetto e Mauro Scarciafratte. (1995).
Raccolta di documenti e di leggende unite in una cronologia piena di sentimento per descrivere la storia di quest’importante Società e punto di ritrovo del paese, dalla sua nascita (1908) fino ai giorni nostri.
Vengono descritte “l’esaltazione giovanile e la volontà di realizzare il sogno” che fecero nascere la sede, l’inaugurazione della stessa, gli oggetti che hanno avuto un ruolo particolare nella sua storia (come il grammofono, la coppa di legno ecc…), ma soprattutto le persone che sono state e che saranno la linfa vitale per la sopravvivenza della Società.
Vengono riportate anche le cariche sociali nei vari anni, i cantinieri e le gestioni dei locali.
Gli autori scrivono: “Un grazie grande grande a coloro che una sera di tanti anni fa, con un bicchiere di vino in mano, come era e come è nostro costume, decisero per loro stessi e di conseguenza per noi venuti dopo, di donare alla comunità un cuore, perché il Circolo tale è: un cuore che pulsa quotidianamente, entro il quale si miscelano amori, gioie e dolori, ma anche la consapevolezza di far parte di un mosaico, dove la mancanza di un solo pezzo, ne rovinerebbe la forma desiderata.”
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Catasto del Luogo di Rigoroso (1798).
A cura di Enrico Furno, Stefania Pezzan, Daniele Picollo e Diego Picollo. (1997).
Questo manoscritto risale al 1798 o, più esattamente, questo è l’anno in cui l’avvocato Gaetano Poggi di Gio Batta lo compilò “…in esecuzione delle leggi di 29 Maggio e 16 Luglio dell’anno 1798”.
La trascrizione effettuata, per motivi esclusivamente pratici, non presenta le suddivisioni dell’originale ma ne rispetta interamente il contenuto.
Esso risulta ordinato personalmente, ossia “d’ordine degl’Individui componenti la Municipalità di detto Luogo”. Ogni pagina, nel documento originale, è costituita da sei colonne; nella prima vi sono indicati anno, giorno e mese del II anno della Repubblica Ligure; nella seconda nome e cognome del proprietario con il luogo di origine, se diverso da Rigoroso; nella terza colonna vengono descritti tutti i beni in proprietà del soggetto precedentemente indicato, come terreni e fabbricati. Per i terreni viene indicata la qualità, ossia il tipo di colture presenti, segue il modo in cui è denominato l’appezzamento ed i confinanti. Per quanto riguarda i fabbricati, questi possono essere descritti o unitamente al terreno su cui sorgono, o separatamente ed in alcuni casi vengono elencate sommariamente il numero e la destinazione d’uso dei locali che li costituiscono. Dopo ogni descrizione viene indicato il valore espresso in Lire e scritto in lettere.
Nella quarta colonna vengono nominati gli estimatori, tali Simone Repetto fu Giacomo e Giuseppe Ponta fu Gio Batta. Al termine di ogni descrizione, nella quinta colonna, è indicato il nome del terreno citato ed, in alcuni casi, un numero progressivo.
Infine, nella sesta colonna, viene riportato il valore dell’appezzamento descritto, espresso in cifre.
Alla fine del documento viene riportato dall’autore del catasto:
“ Fatto in Rigoroso nel mese di Settembre del corrente 1798 II della Repubblica Ligure, e nei giorni sovra descritti in tutto a norma della Legge dei 7 e 29 Maggio detto 1798 e d’altra legge de’ 26 Giugno, e 16 Luglio detto Anno, da me infrascrittto a ciò deputato dalla Municipalità di questo luogo di Rigoroso in fede di che confida
Gaetano Poggi di Gio Batta Deputato “
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Carta dei toponimi dialettali del territorio di Rigoroso e zone limitrofe
BASSA RISOLUZIONE
DETTAGLIO
LEGENDA
Il 5 gennaio 2013 é stata presentata nella sede dell’Associazione Culturale la” Carta dei toponimi dialettali del territorio di Rigoroso e zone limitrofe”. L’ ingegnere Daniele Picollo (principale artefice dell’iniziativa e della realizzazione grafica) ed il geometra Stefania Pezzan hanno presentato la dettagliata ricerca frutto di un certosino lavoro durato diversi anni e concretizzatosi in una precisa cartina della frazione arquatese; è stato così possibile fissare su carta e impedire che ben 359 toponimi di Rigoroso, 32 del territorio di Sottovalle e 40 di Borlasca (paesi limitrofi) andassero nel tempo dimenticati perché presenti solo nella tradizione orale. Per un’esatta indicazione dei nomi é stata fondamentale (e decisamente lunga) l’attività di incontro e confronto con gli “informatori”. A questo proposito si deve considerare che il territorio di Rigoroso, di circa 7 km quadrati, è prevalentemente collinare e fino agli anni ’80 la maggior parte degli abitanti, oltre alle normali occupazioni lavorative, si dedicava alla coltivazione dei terreni ed al taglio del legname (attività ancora presente ma in sensibile diminuzione). É ancora vivo pertanto il legame con il territorio e la toponomastica. La maggior parte degli informatori ha oggi un’età superiore agli 80 anni, risiede a Rigoroso dove é proprietaria di terreni, parla il dialetto del paese e in buona parte appartiene alla categoria dei “cercatori di funghi”. Tra i più giovani un importante contributo é stato dato dai cacciatori. Per le “zone di confine” sono stati interpellati abitanti di Borlasca e Sottovalle, determinanti per l’individuazione delle zone marginali oltre che, in diversi casi, proprietari di quegli stessi terreni. Per la corretta trascrizione dei toponimi hanno collaborato Gianni Repetto e Claudia Alessandri. Altra fonte di preziose informazioni é stato il catasto della Municipalità di Rigoroso del 1798 che riporta un elenco di toponimi di quel tempo. Dei 250 censiti nell’antico documento il 65% di essi (163) risultano ancora oggi conosciuti.
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